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al testo di Serenella Menichetti
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Esilio rosso
Un esilio rosso fu il mio: le urla rimbalzavano su muri di gomma e tornavano indietro come pugni sugli occhi.
Un esilio rosso fu il mio: di pareti grigie impregnate di fetori sordidi livide di lerciume fino al midollo. Un lazzaretto, per la peste della mente.
Un esilio rosso fu il mio: di corpi pestati, violentati, sezionati come quelli di bestie al macello. Sulla testa, elettrodi...135 volts
Un esilio rosso fu il mio: un luogo, dove tutto era predisposto per farti diventare folle.
Un esilio rosso fu il mio: Dove un elettroencefalogramma piatto confessava che il tuo io era stato azzerato. Ma un altro, nuovo di zecca, stava per nascere. Peccato, solamente, che non fosse il tuo. |
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